Da alto artigianato può arrivare +1% Pil

L’artigianato di eccellenza continua, nonostante numerose difficoltà, a essere un pilastro dell’economia italiana e ha le potenzialità per creare nei prossimi anni fino a 160.000 nuovi posti di lavoro e portare a una crescita del Pil dell’1% annuo. Questa la conclusione del volume “Costruttori di Valore. Il ruolo strategico del saper fare italiano”, voluto dalla Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte e pubblicato da Marsilio.
Il volume raccoglie i risultati di una ricerca su oltre 600 piccole imprese-atelier attive in settori di nicchia come oreficeria, liuteria, sartoria, calzatura, falegnameria, ebanisteria. Pur risentendo della crisi, il 55% delle imprese artigiane d’eccellenza non ha dovuto razionalizzare la forza lavoro, anzi il 15% ha provveduto a rafforzare l’organico. Il 71% esporta sui mercati esteri, principalmente in Europa e negli Stati Uniti, e per il 33% l’export rappresenta oltre il 60% del fatturato.
Queste imprese – ha accertato la ricerca – attraggono turismo, custodiscono il saper fare tramandandolo di generazione in generazione, guardano al futuro investendo in fattori produttivi e bilanciando tradizione e innovazione (66%). “Dalle interviste agli artigiani emerge la diffusa consapevolezza dell’importanza di innovare e di investire nel perfezionamento di processi e prodotti allo scopo di preservare l’unicità e, di conseguenza, il successo delle loro produzioni” commenta il professore della Sda Bocconi Maurizio Dallocchio, curatore del volume, perché crescere significa anche cambiare.

Fonte: ANSA

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