Che sia una casa in centro o nei borghi storici, una villa rurale o un casolare di campagna, c’è un provvedimento del Comune di Jesi fatto apposta per sfruttare al meglio – sotto il profilo urbanistico ed economico – spazi e cubature. Non solo, se poi vengono utilizzate tecniche di edilizia sostenibile, il contributo di costruzione viene tagliato in maniera consistente. Indipendentemente dalla tipologia di recupero, infine, gli oneri a carico dei cittadini sono più che dimezzati.
Tanti interventi per una filosofia: favorire il recupero dell’esistente anziché utilizzare ulteriore suolo. “Agevolazioni ed opportunità per gli interventi di recupero negli edifici privati” è il titolo dell’incontro nel corso del quale sono stati sottoposti casi concreti, nell’obiettivo anche di semplificare le procedure amministrative e favorire l’apertura dei cantieri. Scendendo ai numeri, sono un migliaio le unità immobiliari interessate al piano di recupero in centro o nei borghi con possibilità di ampliamento della cubatura fino al 20%, in particolare quella rivolta ai servizi (bagni, cucine, ecc.). Per questa tipologia di intervento, per altro, alcuni istituti di credito hanno predisposto uno specifico piano di finanziamento prevedendo risorse apposite. Una sessantina sono le ville storiche del primo ‘900 ubicate principalmente in viale Cavallotti, via Gramsci e zona Carducci, dai 200 ai 400 i casolari ed i capannoni in edilizia rurale che possono beneficiare di destinazioni residenziali o per attività ricettive.
Fonte: AnconaToday