Un bando da 10 milioni di euro per reti d’imprese che riuniscano attività economiche su strada come negozi, artigiani, mercati, bar, musei, cinema e teatri, coordinati dai Comuni per realizzare assieme servizi per i cittadini e per le imprese e iniziative promozionali e di marketing territoriale.
Questi i contenuti dell’avviso pubblico presentato oggi a Roma dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e dall’assessore regionale allo Sviluppo Economico e Attività Produttive, Guido Fabiani.
L’avviso prevede che le Reti possano essere sia territoriali, sia di filiera. Le prime contemplano la presenza, in un territorio delimitato, di una serie di attività di varia natura, mentre le seconde prevedono la possibilità di associazione di attività economiche su strada appartenenti alla medesima specializzazione merceologica.
Il bando prevede che le reti abbiano dei soggetti promotori e dei soggetti beneficiari. I soggetti promotori devono essere costituiti da almeno 30 attività economiche su strada in forma giuridica societaria, consortile o tramite contratto di Rete e hanno il compito di elaborare programma, denominazione e logo della rete. Possono far parte di un soggetto promotore una pluralità di attività economiche su strada, tra le quali esercizi di vicinato, medie e grandi strutture di vendita (alimentari e non), attività artigianali, mercati rionali, bar e ristoranti, musei, cinema, teatri, attività professionali e quelle economiche svolte su aree pubbliche; esclusi i centri commerciali e le aree commerciali integrate.
Una volta redatto il programma di rete, i soggetti promotori dovranno interfacciarsi con i Comuni del Lazio e i Municipi di Roma Capitale, che sono i soggetti beneficiari del bando e come tali responsabili dell’approvazione del programma, della sostenibilità nel tempo del progetto, della gestione e utilizzo del finanziamento regionale e della certificazione e rendicontazione della spesa.
Per poter partecipare al bando i soggetti promotori devono predisporre un programma di Rete, approvato dal soggetto beneficiario, che stabilisce contenuti, caratteristiche e finalità della Rete. I vari programmi di Rete devono prevedere almeno tre di queste sette tipologie di intervento:
- Governance della rete: manager della rete qualificato ovvero accordi con i centri di assistenza tecnica di cui alle L.R. 33/1999 e 3/2015;
- Interventi di manutenzione e arredo dell’ambiente urbano;
- Azioni finalizzate e complementari alle politiche di mobilità intelligente nonché al miglioramento dell’accessibilità all’area e alla fruizione degli spazi pubblici interessati;
- Sicurezza, legalità e azioni complementari di contrasto all’abusivismo commerciale;
- Comunicazione, marketing, animazione territoriale, iniziative promozionali e valorizzazione delle eccellenze;
- Innovazione di filiera e gestione di servizi in comune rivolti alle imprese e/o ai cittadini;
- Azioni complementari alle politiche di sostenibilità energetica e ambientale.
Da segnalare che saranno considerate a titolo di premialità: una partecipazione di un numero di imprese superiore al minimo di 30 e forme strutturate di partnership con i Comuni o i Municipi di riferimento nella forma di eventuale scorporo di quota parte degli introiti derivanti dal prelievo di tributi e imposte locali o di accordi con aziende erogatrici di servizi pubblici.
La dotazione di 10 milioni di euro del bando è composta da risorse regionali. Il finanziamento massimo per ogni programma di Rete è di 100.000 euro, erogati in tre tranche rispettivamente del 30% (acconto), 50% (seconda tranche) e 20% (saldo). Gli interventi e le azioni previste all’interno del programma di Rete dovranno essere realizzati entro 12 mesi dalla data di ammissione a finanziamento.
“Rispetto alla solitudine del commercio noi oggi diamo un’opportunità a chi si consorzia, o tramite filiere geografiche o per filiere di settore, così i commercianti che hanno qualcosa in comune possono, se si consorziano, avere finanziamenti pubblici per un totale di 10 milioni di euro per interventi infrastrutturali oppure per promuoversi, come fa un grande centro commerciale – ha detto il presidente Zingaretti – noi vogliamo essere vicini a quei commercianti che hanno resistito negli anni della crisi e sono stati anche colpiti da una tendenza che ha spostato il consumo nei grandissimi centri commerciali. Sarà una bomba atomica che creerà lavoro e sarà una mano tesa a tutto il commercio del Lazio e a coloro che fanno commercio e che da oggi saranno meno soli.”
Questo avviso pubblico sulle reti di imprese “è un modo per mettere insieme piccoli commercianti, valorizzare le identità territoriali e produttive che sono tante nelle città del Lazio e tantissime a Roma – ha detto l’assessore Fabiani – il nostro è un impegno consistente rivolto ad aggregazioni di imprese del commercio, almeno 30 con un meccanismo di premialità man mano che il numero sale. C’è la possibilità di prevedere, tra le spese, un manager che possa organizzare e seguire il progetto. C’è inoltre la possibilità, che Comuni e Municipi consentano di detrarre una parte degli introiti derivanti dal prelievo di tributi e imposte locali per queste attività.”
Fabiani ha inoltre sottolineato che potrebbe arrivare “un milione in più” per lo sviluppo di soluzioni e/o applicazioni telematiche innovative, al fine di coordinare l’offerta complessiva delle Reti attraverso forme mirate di comunicazione e di favorire l’elevazione degli standard qualitativi dei servizi da erogare al consumatore.
Questi i tempi per il bando: le domande di finanziamento dovranno pervenire tra le ore 9.00 del 17 maggio e le ore 17.00 del 30 settembre 2016.