Dal 2008 nel Sud e nelle Isole sono scomparse più di 60 mila imprese e hanno chiuso l’11% delle imprese artigiane. E’ quanto emerge dal rapporto semestrale previsionale sull’economia del Mezzogiorno, dal titolo “Il Sud dopo la Terza guerra mondiale si lecca le ferite”, realizzato da Diste Consulting per Fondazione Curella e presentato a Palermo.
Nel 2015 sono diminuiti di poco più di mezzo punto percentuale i disoccupati nel Mezzogiorno, con un tasso sceso al 19,4% (-0,6% rispetto al 2014). La modesta la flessione ha ricondotto l’indicatore al di sotto del 20%, superato nel 2014 per la prima volta dopo mezzo secolo. Secondo lo studio il tasso di mancata partecipazione (o tasso di disoccupazione allargato) al mercato del lavoro nel 2015 si è attestato a quota 37,9%, mentre la disoccupazione giovanile è schizzata al 54,1% nel Sud e nelle Isola, contro il 32,6% del Centro-Nord. Per l’anno in corso, l’analisi prevede un rafforzamento della congiuntura economica a partire dalla seconda metà del 2016, che dovrebbe riflettere un aumento del Pil dello 0,8% nel Mezzogiorno e dell’1,1% nel Centro/Nord, un aumento dell’1,2% della domanda di lavoro, con la creazione netta di 70 mila nuovi posti di lavoro, e una diminuzione del tasso di disoccupazione, che dovrebbe attestarsi al 18,6%.
(ANSA)