Criteri sociali ed ambientali tra i requisiti per la partecipazione alla gare d’appalto pubbliche nei 28 Paesi Ue. Lo prevedono le nuove regole Ue sugli appalti pubblici entrate in vigore in tutta Europa qualche giorno fa, il 18 aprile scorso.
Secondo la nuova normativa, le circa 250mila autorità pubbliche dei 28 Paesi Ue possono inserire, tra i criteri per partecipare ad una gara pubblica, questioni di promozione e inclusione sociale così come di tutela ambientale. Le autorità appaltanti possono, ad esempio, restringere la partecipazione a una determinata gara alle sole aziende con una certa percentuale di personale svantaggiato oppure impegnate concretamente in azioni di promozione od inclusione sociali. Inoltre le aziende responsabili in passato di pratiche scorrette, come evasione fiscale e mancato rispetto delle norme nazionali ed europee sui diritti dei lavoratori, possono essere escluse direttamente dalla procedura di gara. Allo stesso modo, le autorità pubbliche possono inserire criteri ambientali per incentivare indirettamente le aziende europee ad uno sviluppo eco innovativo e sostenibile. Tra queste misure rientrano il non utilizzo di prodotti tossici durante il processo produttivo, l’ampio ricorso alle energie rinnovabili e la partecipazione a pratiche di commercio equo e solidale. A questo proposito, si può fare diretto riferimento al marchio europeo ‘ecolabel’ per restringere la partecipazione delle aziende partecipanti ad un gara d’appalto. Questi nuovi criteri non sono obbligatori ma possono essere inseriti liberamente dalla autorità locali e nazionali nei propri bandi di gara.
(ANSA)