In Italia l’elevato rischio sismico interessa il 44% della superficie nazionale e un terzo della popolazione, ma il 70% dei fabbricati nazionali è stato costruito prima dell’entrata in vigore delle prime norme antisismiche, nel 1974. Sono i numeri riportati dall’Aniem (Associazione delle pmi edili aderente a Confimi Industria) in una nota. “E’ evidente – afferma il presidente Dino Piacentini – che occorre un progetto, concepito anche sul medio-lungo periodo che possa portarci nell’arco di 30 anni ad un significativo passo in avanti nella sicurezza antisismica”. Le pmi edili chiedono di mettere “fuori dal mercato gli operatori che agiscono con dolo, colpa grave, incapacità professionale” e “valorizziamo le tante risorse che abbiamo in questo Paese per garantire la sicurezza e la modernizzazione di un territorio stupendo ma estremamente fragile”. La priorità, dicono, va data alle scuole anche con interventi finanziati da privati, prevedendo che possano rivalersi poi sulla gestione dei servizi.
Aniem esprime la vicinanza alle comunità colpite dal terremoto. “Non vogliamo limitarci ad una solidarietà formale – conclude Piacentini – stiamo valutando iniziative concrete, ci metteremo a disposizione con le nostre risorse, capacità ed attrezzature per offrire il nostro contributo”.
Fonte: ANSA